Una legge per la libertà delle donne di denunciare

Scritto da il 16. Novembre 2018

Qui e ora

di MIRIAM CANDURRO

Il concetto di libertà ha in sé una contraddizione.
Il termine ci fa pensare ad un qualcosa che non ha confini, ma nella pratica la nostra libertà non deve travalicare i margini, immaginari ma fondamentali, segnati dalla libertà e dal bene di chi ci è accanto.
Ed ecco che un termine che indica uno spazio aperto e infinito si autolimita, per amore. Spesso mi chiedo dove finisca realmente la mia libertà, non solo come essere umano ma ancor più in quanto donna, moglie e madre. E me lo chiedo ogni singola volta che vengo a sapere di donne che pur subendo maltrattamenti e violenze tra le mura domestiche, non denunciano per il bene dei figli, per i quali temono, se dovessero separarsi, un futuro difficile sia dal punto di vista emotivo sia da quello economico.

 

Le donne maltrattate hanno il diritto di denunciare, ma ne hanno davvero la libertà?
Vengono messe in condizione di farlo?
Ieri la Regione Campania ha iniziato un percorso di modifica della legge che amplierà gli aiuti per chi denuncia, dando alle donne che subiscono violenza degli strumenti in più per affrontare la separazione e maggiore protezione e accudimento, sia fisico che economico, per sé e per i propri figli.
Un passo in avanti necessario e fondamentale, che prende per mano le vittime e soprattutto i minori, inconsapevoli — e doppiamente — vittime a loro volta, e li aiuta a superare la fase post denuncia, quella difficile, quella in cui le donne probabilmente si chiedono se ne è valsa davvero la pena, se per avere libertà dal proprio carnefice non hanno leso la libertà di chi amano di più.

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