Claudia Urso e Matteo Maniglio
Claudia Urso e Matteo Maniglio 28. Luglio 2017
Il brano che Claudia e Matteo propongono insieme, nel suo richiamare notti estive e spensierate, invita all’allegria a mettere da parte, anche solo per una notte, tutti i pensieri poco positivi e a godersi il momento che vorremmo durasse il più a lungo possibile. Riprende un po’il motto del “Carpe Diem” che invita a vivere il presente senza pensare a quello che riserva il futuro.
Claudia Urso, voce femminile di grande impatto, da sempre ha avuto la passione per la musica, dedicandosi al ballo e al canto sin da piccolissima. All’età di 16 anni inizia a comporre brani inediti pubblicati su youtube, e molto apprezzati dal pubblico. Il suo timbro e la sua grinta hanno conquistato la simpatia di molti fans.
Ha partecipato a vari concorsi regionali e nazionali (tra i più importanti il ‘’Festival di Avezzano (AQ) nel 2013 e il noto ‘’Festival di Castrocaro Terme’’ nel 2014) aggiudicandosi i primi posti.
Attualmente studia presso la prestigiosa Accademia ” Music Art & Show” di Milano con la quale ha appena debuttato presso il teatro Manzoni (Mi) con il musical ‘’Sogno di una notte di mezza estate’’.
Matteo Maniglio scrive musica da tempo, un po’ per passione, un po’ per necessità; è di poche parole, preferisce scrivere e cantare piuttosto che parlare. Ha studiato canto presso la Damus Accademia a Lecce dove ha anche frequentato il corso “Creative Music” perfezionandosi con docenti professionisti che lavorano attivamente nel campo della discografia italiana.
Si ispira e prende spunto dai grandi cantautori della musica italiana come Battisti, Battiato, Morgan, Fabi, Gazzè e tanti altri altri; ultimamente si è molto appassionato allo stile di Ermal Meta, per il quale ha aperto un concerto lo scorso anno. Si approccia, per necessità compositive, alla tecnologia e a diversi strumenti musicali che lo aiutano a soddisfare il bisogno di dar vita a qualcosa di nuovo inserendo in ogni sua creazione svariate sonorità e melodie. Il suo motto è “prima si scrive per se stessi, poi per gli altri, ma mettendoci sempre dentro se stessi