Le emozioni del Natale che possono restare con noi
Written by Miriam Candurro on 27. Dicembre 2018
Qui e ora di MIRIAM CANDURRO
C’è qualcosa che rende il Natale diverso da tutti gli altri periodi dell’anno. Quel qualcosa non è l’attesa, i regali, i messaggi di auguri; non è la bellezza degli addobbi e delle luci degli alberi e delle vetrine dei negozi.
Non sono i pranzi in famiglia, né l’incontro con gli amici che non vediamo da un anno esatto.
Non è qualcosa che riguarda il nostro rapporto con gli altri, ma che riguarda intimamente ognuno di noi.
C’è, nel Natale, una potenza, strana e ineluttabile, che ci pone faccia a faccia con noi stessi, con la nostra vera essenza.
Quella stessa essenza che durante il resto dell’anno, neanche con tanta fatica, riusciamo a camuffare, aiutati dal lavoro, gli impegni, le infinite distrazioni.
Ora, in questo periodo dell’anno in cui per qualche giorno viene messo in pausa il quotidiano, si accende, anche se involontariamente, un riflettore che fa luce su ciò che abbiamo in fondo al cuore, sui desideri, le gioie, i dolori.
Tutto affiora in superficie e in quell’istante ognuno di noi si sente improvvisamente nudo, fragile e vulnerabile.
Siamo bisognosi dell’affetto delle persone che amiamo e che in queste ore cerchiamo di tenere più strette a noi; sofferenti per chi ci ha lasciato, le cui assenze in questi giorni diventano enormi voragini pronte ad inghiottirci.
Tutto più sentito, più vero. La magia del Natale, forse, sta proprio nella sua capacità di amplificare mille e mille volte ogni emozione, come una grande cassa di risonanza, come una lente d’ingrandimento.
Sotto quella lente ci siamo noi, che per una volta all’anno riusciamo finalmente a vederci per quello che siamo, nel bene e nel male, prima di rivestirci delle apparenze che il mondo ci impone per poter sopravvivere e di ritornare a correre, a impegnarci, a distrarci.
Chissà cosa accadrebbe se, per una volta, anche dopo Natale, scegliessimo di restare nudi e vulnerabili.